Tempio della Dea Diana ora Cappella di S. Lucia

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La storia di Diano d’Alba risale all’epoca romana, accomunata alla grande epoca di Alba Pompeia. 

Il suo momento storico più importante risale all'anno 1000, periodo in cui venne costruito il primo nucleo del castello che, in origine, era destinato alla difesa contro le scorrerie saracene.

Probabilmente nello stesso periodo fu costruita questa grotta dedicata alla dea Diana lungo la strada romana Magistra Langarum che collegava Alba e la Liguria.

Nel 1860, durante la costruzione della nuova strada consortile Alba-Bossolasco, ne furono trovati i resti. 

In questa antica grotta scavata nell’arenaria seminascosta dalla vegetazione, vi era all’interno un tronco usato dai cacciatori che si riunivano per la caccia e si sedevano su di esso.

Il tronco, in realtà, era un’antica statua di legno dedicata alla dea Diana, che presentava le braccia tranciate, il contenitore delle frecce sulla schiena, un animale vicino ai piedi e la testa mozzata posata poco più in là. 

Nel 1863 fu inaugurata la nuova strada provinciale, costruita proprio su quella antica romana in cui sorgeva il tempio della dea Diana e il Vicario Vescovile disse che sarebbe stato opportuno dedicare il tempio a una figura religiosa. Ma l’amministrazione liberale si mostrò decisamente contraria e decise di mantenere la denominazione pagana del tempio.

Nel 1870 intervenne il vescovo Monsignor Eugenio Roberto Galletti e ordinò che il suddetto tempio, posto all’ingresso di un paese cristiano, venisse dedicato ad un Santo. La vecchia statua in legno della dea Diana venne parzialmente riadattata  attribuendole una nuova veste. Il volto ripulito e semplicemente appoggiato al tronco ad incastro appariva grazioso e piacevole come quello della Vergine.

Il tempio fu dedicato a Santa Lucia. 

Nonostante la nuova veste, lo spirito libero della dea Diana continuava ad ardere dentro la statua.

Per molti anni, spiriti maligni e Masche animarono il luogo. Infatti, ogni notte il volto della statua si staccava dal corpo e passeggiava libero nella vegetazione sottostante per vivere la sua vera identità. 

Ogni mattina, però, il capo sporco di erba e di fango tornava nella sua veste di Sacra Vergine.

La situazione era diventata insostenibile per i fedeli e ogni giorno porgevano nuovi reclami al povero parroco. Successivamente,  la statua sparì e finirono i fatti magici che avevano definito la storia del magnifico tempio di santa Lucia. Caduta in stato di disuso nel corso del 1900 è tornata protagonista grazie alla maestra Emma Berzia e al dottor Marco Lanzetti che ne hanno promosso e finanziato il recupero conservativo.

Venne inaugurata il 16 Dicembre 2023.

 

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