Castello Perduto

1 / 26

La descrizione

A Diano d’Alba, un tempo, vi fu un castello, che venne costruito nell’anno 866 e riedificato all’inizio dell’XI secolo dal Marchese Guglielmo di Busca. Era situato dove ora c’è il “Belvedere”, con il cortile coincidente con il sagrato dell’attuale chiesa.

Qui si svolgeva la vita del feudo con attività come la pigiatura dell’ uva, la trebbiatura e la macinatura del grano. Il feudatario infatti aveva i suoi campi in proprietà ed inoltre riceveva la decima, che veniva immagazzinata nei locali del castello. L’unica parte, ancora visibile del complesso originario, era usata come stalla e scuderia.Tutt’intorno al castello c’era un fossato pieno d’acqua, attraversabile solo con il ponte levatoio, situato dove ora c'è l’Unione Agricola. Dal castello era possibile osservare tutto il feudo e la zona circostante, soprattutto salendo sulle torri, alte circa 7m, che inizialmente erano quattro, in seguito, nel 1412, una venne distrutta.

Intorno al castello vi erano alcune case dove risiedeva il personale di servizio, in prossimità dell’odierna Piazza Ravinale, che costituiva il Borgo Castellero, circondato da mura. Si poteva accedere al castello anche da una strada secondaria dal lato nord, in prossimità dell’odierno “Scarun” dove vi era una piccola porta di accesso chiamata “Usat”, ovvero “piccola porta”.

Grazie alla posizione favorevole, il castello è stato una fortezza molto ambita che donava potere al feudatario.

La storia

Diano nell’anno 1033 è indicato come capoluogo di Zona con il nome “Comitatus Dianensi”.

Dal 1128, per concessione imperiale, è di proprietà vescovile che esercita il suo potere attraverso i “Visdomini di Diano”. Sono anni molto duri per i dianesi, poichè il potere vescovile è molto esigente nel riscuotere la decima. Avvengono molti atti di ribellione. Nel 1293 avviene ufficialmente la divisione tra i Guelfi, che seguono il vescovo, e i Ghibellini che si schierano con il potere laico di Alba. Diano viene occupata da una compagnia di ventura inglese, liberata nel 1372 dal Marchese Manfredo di Busca per conto dei Savoia.

Anche in questo periodo storico avvengono varie rivolte dei contadini di Diano che per protesta arrivano ad abbandonare il paese. Il castello è conteso tra i Gonzaga di Mantova ed i Savoia, fino al violento attacco del comandante Colombier nel 1412, che restituisce il paese ai Savoia.

Con il nuovo rettore, dal 1418 al 1420, si assiste ad un periodo di pace. Nel 1433 con il Trattato di Ferrara, Diano passa ai Gonzaga, che mantengono il potere per due secoli, attraverso i Principi del Monferrato. Con il Trattato di Cherasco del 1631, il feudo di Diano passa nuovamente ai Savoia. Vittorio Amedeo I di Savoia, dopo essere salito al trono, fa distruggere definitivamente il castello, poiché dona troppo potere al feudatario che lo detiene. Vende in seguito il castello distrutto ed il feudo di Diano alla famiglia Ruffino di Savigliano che eserciterà i suoi diritti feudali sul paese fino all’invasione napoleonica.

 

 

- Per saperne di più guarda questo video a cura di Mario Proglio -

 

Continua il giro