Palazzo della Porta Rossa

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Fu costruito nel corso del 1600 dalla famiglia Frico, che godeva di molta considerazione dai nobili del tempo. Molti appartenenti alla famiglia avevano intrapreso la carriera militare ricoprendo incarichi importanti. L’ultimo esponente della casata, Giovanni Antonio Frico, responsabile della difesa del feudo di Diano d’Alba, vendette il palazzo alla famiglia Abbado. 

Carlo Giuseppe Abbado era un bravissimo medico, che curava anche chi non poteva permettersi di pagarlo.

Nel 1830 scoppiò un'epidemia di colera. Il dottor Abbado fece costruire un lazzaretto in adiacenze alla cappella di San Calogero, in una zona distante dal paese salvando così centinaia di persone dal contagio. Sulla ringhiera centrale del balcone è ancora visibile lo stemma della famiglia Abbado. 

 

Stemma di Michele Abbado

 

L’ultimo esponente della famiglia avv. Abbado Michele mise in vendita la proprietà che fu acquistata dal cav. Gustavo Castellazzo, anticlericale di ispirazione liberale che fu in seguito a lungo sindaco di Diano. Negli anni settanta, il palazzo acquisisce il nome Porta Rossa grazie alla nuova proprietà della famiglia Berzia che fonda l’omonima Cantina con la collaborazione del famoso enologo Luigi Artusio.

 

Foto che ritrae l’antica piazza, la chiesa di Sant’Anna e il palazzo

 

Fino al 1930 c’era la cappella di Sant'Anna sulla piazza principale. Oggi è rimasto il vicolo Sant'Anna anche detto “Archirun” perché essendo molto stretto i carri dovevano uscire andando “all'indietro”. di fianco al palazzo una volta non c'era la strada, C. G. Abbado la fece aprire nel 1803 per raggiungere la sua cascina di Moncolombetto, inoltre donò al Comune una parte del suo cortile privato adiacente al Palazzo che divenne l’attuale Piazza Trento e Trieste.

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