Palazzo Ruffino sede del Comune

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Il Palazzo Ruffino, che nel 1854 divenne sede del Comune, fu costruito tra il XVII e il XVIII secolo, con mattoni recuperati dalla demolizione del castello, come residenza del conte Ottavio Ruffino.

La casata proveniente da Savigliano, già molto influente, ottenne ulteriore importanza con il matrimonio tra  Henrico, figlio di Ottavio, e la duchessa Silvia Del Pozzo, che, appassionata di arte, collezionò molte opere donando prestigio a Diano. 

LA SALA DEL CONSIGLIO

All'interno del palazzo sono presenti decorazioni in stile barocco piemontese e la sala del Consiglio, che all’epoca dei Ruffino era utilizzata come salone da ricevimento e da ballo, è sicuramente quella più ricca di arte e storia.

Purtroppo durante il terremoto del 1887 crollò la volta che fu ricostruita solo dopo 13 anni, con il soffitto a volta piana; con le successive ristrutturazioni fu posato in opera un lampadario particolarmente pregiato dal peso di circa 100 kg.

Nell’ambito della ristrutturazione molte decorazioni vennero modificate, ma alcune sono rimaste nell'originario stile barocco. Qui oggi sono conservate alcune preziose mappe di Diano, risalenti all'epoca napoleonica.

GLI OSPITI NEL PALAZZO RUFFINO

All'interno del Palazzo Ruffino, oggi edificio comunale, trovarono sede in passato le suore, provenienti dalla Casa Madre di Nizza Monferrato, l'ambulatorio medico, gli alpini e i Carabinieri.

Oggi è su 4 piani:

  • Sede Protezione Civile al 2° piano;
  • Sala del Consiglio Comunale e Uffici Tributi al 1° piano;
  • Uffici Anagrafe e Uffici Tecnici al pian terreno;
  • Sede degli Alpini e Magazzini al piano -1

LO STEMMA DI DIANO D’ALBA

 

 

 

 

 

Prima...

 

 

 

 

 

Poi...

In origine il simbolo di Diano era un castello con tre torri, perché una era stata abbattuta: ora, invece, raffigura Diana (per i greci Artemide) intenta in una battuta di caccia. É dalla dea romana che prende nome il paese. A lei infatti, è dedicato un tempietto, oggi piccola cappella in mattoni, nei pressi del tunnel lungo la strada provinciale. Nello stemma sono presenti anche due rami, uno di ulivo, a simboleggiare la pace, l’altro di quercia, simbolo di fraternità.

- Per saperne di più guarda questo video a cura di Mario Proglio -

 

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